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Gli accertamenti consequenziali che riguardano la distribuzione ai soci dell'utile accertato in capo alla società devono essere annullati se, in un separato giudizo, è stato annulato l'accertamento rivolto alla società da cui trae origine la pretesa; l'accertamento alla società rappresenta l'antecedente logico e giuridico dei consequenziali accertamnenti ai soci i quali non posso che seguire la sorte (in caso di annullamento) del primo.
Lo afferma la Ctr del Lazio nella sentenza n. 767/38/2014 dello scorso 11 Febbraio, in cui si osserva che un tal "modo di motivare è consentito quando il giudice tributario si trova a pronunciare su una controversia legata a quella precedentemente decisa da vincolo di consequenzialità necessaria, posto che in tal caso non si avrebbe tanto la motivazione di una sentenza per relationem, cioè mediante rinvio agli argomenti contenuti in altra sentenza, ma piuttosto la constatazione che la decisione di una delle controversie comporta necessariamente l'identica conclusione dell'altra".
Interessante sottolineare come, pur trattandosi di soci di società di persone, il giudice abbia ignorato la questione del litisconsorzio necessario e deciso le controversie separatamente ( pur mantenendo uniformità nelle decisioni).
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Redazione di Rete Commercialisti