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Guida sulla Finanza Agevolata, cos'è: concetti chiave e tipoleogie di contributi

Finanziamenti 

Per avviare o per portare avanti un’azienda, spesso gli imprendi di avere finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto. Il problema delle della liquidità, infatti, è uno dei problemi che attanaglia le imprese italiane, in particolar modo le micro, piccolo e medie imprese, fulcro del sistema economico nazionale.

Tuttavia, esistono delle misure di vario tipo che permettono alle imprese di ottenere liquidità a condizioni migliori rispetto a quelle proposte dal mercato: parliamo della cosiddetta “finanza agevolata“, un microcosmo che contiene bandi e altri interventi a favore dell’impresa.

In questo articolo scopriremo cos’è la finanza agevolata, chi può usufruirne, quali sono i contributi disponibili e le spese ammissibili.

Cos’è la finanza agevolata

Detto in maniera semplice, con finanza agevolata si intendono tutte quelle misure promosse da Stato, regioni o Unione Europea (finanziamenti, contributi, agevolazioni fiscali, etc) a favore delle imprese per permetterne lo sviluppo, consentire nuovi investimenti o favorire l’assunzione di altro personale. In altre parole, sono interventi destinati alla crescita delle imprese in un momento storico particolarmente complicato.

La finanza agevolata prevede interventi di diverso tipo: finanziamenti a tasso agevolato, contributi a fondo perduto, sgravi fiscali, garanzia del credito e strumenti di investimento.

Chi può beneficiare della finanza agevolata

Tra bandi e misure a sportello, tanti tipi di impresa possono usufruire dei benefici della finanza agevolata:

  • microimprese
  • Pmi (piccole e medie imprese)
  • start up innovative
  • imprese femminili (cioè costituite in prevalenza da donne)
  • imprese giovanili (costituite da giovani al di sotto dei 36 anni)
  • liberi professionisti
  • nuovi imprenditori

Possono usufruire delle agevolazioni le imprese dei settori più disparati: turismo, industria, commercio, cultura, agricoltura e allevamento, senza dimenticare le aziende digitali e innovative. A tutte le Pmi, insomma, è concessa la possibilità di richiedere finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto per avviare o consolidare la propria attività.

Quasi tutti gli interventi di finanza agevolata prevedono come requisito d’accesso un codice Ateco, il codice di 6 cifre che classifica l’attività dell’impresa, e l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.

C’è da fare poi una distinzione fra le misure “a sportello” e i bandi  a graduatoria, con un termine temporale prestabilito.
Le misure a sportello prevedono che si possa fare domanda sino all’esaurimento delle risorse disponibili, senza alcun limite temporale, al contrario dei bandi, che prevedono una scadenza ben precisa e una graduatoria delle imprese che fanno richiesta sulla base del possesso di determinati requisiti o della fattibilità del progetto aziendale.

Quali sono i contributi e le spese ammissibili

La finanza agevolata assume le forme delle diverse tipologie di contributi previsti dal legislatore nazionale comunitario o regionale.

In primo luogo, occorre fare una distinzione fra contributi diretti, cioè quando i contributi sono elargiti in denaro, e contributi indiretti, quando l’impresa può sfruttare di benefici fiscali per investimenti di varia natura.

Le agevolazioni possono essere:

  • contributi a fondo perduto (o in conto capitale), quando non è prevista la restituzione del capitale
  • contributo in conto interessi, quando sono previsti finanziamenti a medio o lungo termine erogati dagli istituti finanziari che ne usufruirà per abbassare i tassi di interesse
  • credito agevolato, quando il prestito avviene a tassi inferiori a quelli di mercato
  • contributo in conto canoni, quando il finanziamento riguarda canoni di locazione o leasing
  • sgravi fiscali
  • strumenti per l’intervento nel capitale di rischio
  • garanzia del credito, quando consorzi come Confidi offrono garanzia per investimenti a medio e lungo termine in vece dell’imprenditore

I bandi e le misure che rientrano nella finanza agevolata di solito indicano con precisione le spese finanziabili.

Le spese possono dividersi in:

  • investimenti materiali, cioè le spese per l’acquisto di macchinari e attrezzature connessi alla produzione dei beni o dei servizi dell’impresa
  • investimenti immateriali, ovvero le spese per progetti, studi di fattibilità, consulenze, software, brevetti e licenze

Talvolta gli sgravi fiscali vengono concessi in caso di assunzione di personale a tempo indeterminato.

Esistono poi i contributi nel regime “de minimis”, cioè i contributi di piccolo importo che possono essere concessi senza che il paese membro debba obbligatoriamente notificarlo all’Unione Europea, poiché importi molto piccoli non possono influire sulla concorrenza tra imprese all’interno dello stesso paese o dell’Unione.
L’importo massimo dei contributi deve rientrare nei 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari, a prescindere dal tipo di aiuto e dagli obiettivi (ma i settori dell’agricoltura e della pesca sono regolati da regimi de minimis appositi).

Le diverse tipologie di contributi

La finanza agevolata assume le forme delle diverse tipologie di contributi previsti dal legislatore nazionale comunitario o regionale.

In primo luogo, occorre fare una distinzione fra contributi diretti e indiretti. Nel primo caso quando i contributi sono elargiti in denaro.

Nel secondo caso quando l’impresa può usufruire di benefici fiscali per investimenti di varia natura.

Le agevolazioni possono essere di vario tipo:

  • Contributo a fondo perduto (o in conto capitale), quando non è prevista la restituzione del capitale.
  • Contributo in conto interessi, quando sono previsti finanziamenti a medio o lungo termine, erogati dagli istituti finanziari, a basso tasso di interesse.
  • Credito agevolato, quando il prestito avviene a tassi inferiori a quelli di mercato.
  • Contributo in conto canoni, quando il finanziamento riguarda canoni di locazione o leasing.
  • Sgravi fiscali.
  • Strumenti per l’intervento nel capitale di rischio.
  • Garanzia del credito, quando consorzi, come Confidi, offrono garanzia per investimenti a medio e lungo termine al posto dell’imprenditore.

I bandi e le misure che rientrano nella finanza agevolata di solito indicano con precisione le spese finanziabili

Le spese possono dividersi in:

  • investimenti materiali: spese per l’acquisto di macchinari e attrezzature connessi alla produzione dei beni o dei servizi dell’impresa;
  • investimenti immateriali: spese per progetti, studi di fattibilità, consulenze, software, brevetti e licenze.

Talvolta gli sgravi fiscali vengono concessi in caso di assunzione di personale a tempo indeterminato.

I canali della finanza agevolata

Le istituzioni che gestiscono queste agevolazioni sono principalmente di 3 tipi: europee, nazionali e regionali.
L’Unione Europea pilota 2 tipi di fondi, quelli indiretti, delegati e gestiti dalle regioni, e quelli diretti, direttamente gestiti dall’UE.

Questi fondi sono strutturati all’interno dei programmi strategici di intervento; attualmente il programma in vigore è denominato “Europa 2020”.  I fondi europei diretti, in genere, finanziano progetti con un forte contenuto innovativo e sono rivolti ad aziende che operano in partenariati internazionali.

I bandi nazionali sono principalmente gestiti dal governo ed in particolare dai vari ministeri. In questo settore ha una funzione particolarmente attiva il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), che, fra le altre agevolazioni, gestisce il piano di modernizzazione aziendale Industria 4.0.

Il piano Industria 4.0 è un pacchetto contenente vari tipi di agevolazioni tra le quali possiamo citare:

  • La Nuova Sabatini, agevolazione relativa all’acquisto di macchinari ed attrezzature funzionali all’attività d’impresa e consistente in un finanziamento totale agevolato con garanzia pubblica ed un contributo a fondo perduto.
  • L’Iperammortamento, supervalutazione fino al 270% degli ammortamenti relativi a macchinari con forte contenuto tecnologico e quindi conseguente riduzione delle imposte.
  • Credito d’imposta in R&S, credito d’imposta fino al 50% delle spese sostenute in R&S.

Finanza agevolata: il contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto, detto anche contributo in conto capitale, rappresenta la tipologia di finanza agevolata più conosciuta. In linea di massima si intende per contributo a fondo perduto un’erogazione monetaria non soggetta all’obbligo di restituzione.

Tale erogazione si struttura tipicamente sotto forma di contributo percentuale su un totale di spese ammissibili previste da bando.

Prestiti a tasso zero: i finanziamenti agevolati

Il finanziamento agevolato è una tipologia di prestito di durata variabile concesso da un ente erogatore pubblico, da un istituto bancario o da entrambi in regime di compartecipazione.

Tale finanziamento presenta tipicamente un tasso di interesse di gran lunga inferiore rispetto ai tassi di mercato (stimato allo 0,5%). Per tale ragione i finanziamenti agevolati rasentano il tasso zero in termini di interessi. L’incentivo - guadagno - per l’impresa risiede nella differenza tra suddetto tasso e il tasso di mercato.

Finanza agevolata sotto forma di sgravi fiscali

Lo sgravio fiscale è un’altra tipologia di contributo, pensata dal legislatore, volta a incentivare determinate attività aziendali. Nella maggior parte dei casi, nel mondo della finanza agevolata, lo sgravio fiscale avviene sotto forma di credito d’imposta, ovvero un credito vantato nei confronti dell’Agenzia delle Entrate , utilizzabile in compensazione tramite F24, in sede di pagamento delle imposte dovute.

Un’altra tipologia di incentivo sono invece gli sgravi contributivi. Questo genere di incentivo consiste in agevolazioni concesse alle imprese che accettano di assumere determinate categorie di lavoratori.

Sostegno agli investimenti: la garanzia del credito

La garanzia del credito è una forma di aiuto nei confronti delle imprese al fine di rendere le stesse più affidabili e quindi più finanziabili in sede di richiesta di finanziamenti.

La garanzia pubblica del Mediocredito Centrale rappresenta la garanzia del credito più diffusa in Italia. Questo strumento, messo a disposizione da Invitalia, è rivolto alle micro, piccole e medie imprese italiane e garantisce le operazioni finanziare, concesse da un’istituto di credito, finalizzate all’attività d’impresa.

La possibilità di usufruire di tale agevolazione è subordinata a una valutazione economico-finanziaria e andamentale dell’impresa richiedente.

Strumenti di intervento nel capitale di rischio e agevolazioni connesse

Con l’intervento nel capitale di rischio di una determinata impresa si intende la partecipazione, di un partner istituzionale/pubblico, con una quota di minoranza, nel capitale di rischio di una società richiedente.

Questo genere di attività ha una doppia valenza: da un lato si assiste a un rafforzamento significativo della compagine societaria verso terzi, come ad esempio le banche in caso di richiesta di finanziamenti; d’altro lato, la partecipazione nel capitale di rischio è accompagnata dall’erogazione di un finanziamento agevolato a sostegno di una determinata attività.

Agevolazioni e bandi di finanziamento: come approfittarne?

Le imprese operanti sul territorio comunitario possono beneficiare e approfittare dei diversi Bandi di finanziamento che vengono aperti periodicamente a livello nazionale, regionale e/o locale.

Possono trattarsi di sostegni economici messi a Bando (si pensi ai Bandi pubblicati dalle Regioni e dalle Camere di Commercio) e sono caratterizzati spesso da un settore specifico di intervento (filiera della nautica, innovazione tecnologica, rilancio e sostegno del comparto primario, imprenditoria femminile, produzione di energia da fonti rinnovabili ecc.), da un importo complessivo messo a disposizione del bando e/o da requisiti che l’imprenditore e/o i soci devono possedere per fruire delle risorse economiche stanziate.

Le imprese possono approfittare anche delle procedure “a sportello” che, a differenza di quelle a Bando, non prevedono un periodo definito per la raccolta delle domande e rimangono a disposizione finché non si esaurisce la dotazione finanziaria del fondo. 

Per capire di quali progetti di finanza agevolata l’impresa può approfittarne a proprio vantaggio economico e fiscale, occorre inquadrare sempre la propria attività d’impresa in modo corretto.

Dimensione aziendale (piccola, media, grande, artigiana, cooperativa ecc.), settore di appartenenza (turismo, commercio, industria, costruzioni ecc.), tipologia di spesa (investimenti, certificazioni, innovazioni) e ubicazione geografica (Regione, Provincia, Comune) sono i principali parametri che devono essere tenuti in considerazione maggiormente dalle imprese che debbano reperire il migliore Progetto di Finanza agevolata.

Sulla base della valutazione del progetto aziendale, si individua il bando o la proposta di finanziamento più appropriata a sostenere il fabbisogno finanziario e si procede alla redazione del Business plan, il quale è corredato da una parte prettamente descrittiva del progetto e da una parte economico/finanziaria e relativa agli investimenti da sostenere.

Conclusioni

Pertanto il nostro consiglio è quello di rivolgersi a professionisti che si occupano di questo settore, come i commercialisti presenti su retecommercialisti. Soltanto loro possono indicarvi il giusto strumento per supportare l'azienda.

Mettiamo il caso di aver già stilato un piano industriale e di essere pronti a supportarlo finanziariamente anche con l’ausilio di uno strumento di finanza agevolata.

Diciamo di aver anche trovato un investitore che è pronto ad investire una somma di denaro nella nostra iniziativa.

In questo scenario, l’utilizzo di uno strumento agevolativo è complementere: ti spiego il perché.

Quasi tutti gli strumenti agevolativi di “nuova generazione” sono costituiti da un finanziamento a tasso zero e magari da una piccola parte a fondo perduto.

Quasi tutti però seguono la metodologia del “prima spendi, mi dimostri che hai speso (seguendo il piano industriale) e poi ti rimborso”.

Ed è proprio qui che possiamo invece riscontrare la complementarietà accennata in precedenza.

Il finanziatore mette a disposizione una determinata somma di denaro per sostenere i primi investimenti.

Nel frattempo l’imprenditore attiva uno strumento di finanza agevolata.

L’imprenditore effettua i primi investimenti di cui sopra che porta a rendicontazione dello strumento agevolativo.

Di conseguenza, l’ente che gestisce quest’ultimo, rimborsa l’imprenditore di quanto rendicontato.

Questo meccanismo permette:

  • all’investitore di non effettuare immediatamente l’intero investimento. questo perché l’impresa avrà altro denaro proveniente dallo strumento agevolativo;
  • all’impresa di avere comunque ulteriore finanza a disposizione proveniente dallo strumento agevolativo o dalle risorse messe a disposizione dall’investitore;
  • all’imprenditore di effettuare tutti gli investimenti necessari a sviluppare il piano industriale.

Dall’esempio fatto poc’anzi, si deduce quanto è determinate il momento in cui utilizzare uno strumento agevolativo per avere un buon risultato.

In sintesi questo articolo è una mini guida per farti capire cos’è la finanza agevolata e come può essere sfruttata nel migliore dei modi.

Un ottimo riferimento per un’azienda che vuole crescere e migliorare la sua situazione finanziaria.

Lo Stato mette a disposizione questi strumenti proprio per aiutare le aziende a crescere e ad evolversi.

Però come avrai letto, la finanza agevolata è anche una disciplina complessa, articolata da leggi che devono essere conosciute e rispettate per poterne sfruttare i vantaggi e soprattutto per non incorrere in sanzioni. 

"Si ok hai ragione, ma non puoi certo pretendere che smetta di fare l'imprenditore e mi metta ad approfondire l'argomento: devo dirigere la mia azienda". Hai detto bene, tu devi dirigere la tua azienda.

Il nostro consiglio , come ribadito nel corso dell’articolo, è proprio quello di affidarti a persone esperte nel settore come i nostri commercialisti. Consulenti professionisti che ti possono guidare in questo percorso e mettere in leva quelle risorse della tua azienda che ancora ignori.

Ti faccio un esempio: tra le agevolazioni fiscali sopra menzionate c’è il Credito d’Imposta Ricerca & Sviluppo.

Ti sei mai chiesto se la tua azienda fa Ricerca & Sviluppo? Se la tua azienda potrebbe sfruttare questi vantaggi e ottenere liquidità immediata?

Un’opportunità di sviluppo e crescita

Tutte le misure che rientrano nella “finanza agevolata” rappresentano una grande opportunità per le Pmi di svilupparsi e crescere. Chi ha una buona idea imprenditoriale può ottenere la liquidità per partire, chi vuole rinnovare o digitalizzare la propria azienda può farlo grazie a contributi o finanziamenti ad hoc.

Se hai un’idea da mettere in pratica, se vuoi far crescere la tua azienda, digitalizzare la produzione, migliorare il servizio, chiedici una consulenza: ti sapremo indicare la misura più adatta alle tue esigenze e ti aiuteremo a compilare la richiesta per riuscire a ottenere il finanziamento per far decollare la tua impresa.

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Redazione di Rete Commercialisti