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Le start-up innovative Italia 2019/2020: imprese, finanziamenti, venture capital e agevolazioni fiscali. Guida completa su come si apre una startup, dai requisiti ai vantaggi
Le start up innovative Italia sono state introdotte con il Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese", convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2012 n. 221 di cui dagli articoli 25 a 32 recanti le “misure per la nascita e lo sviluppo di imprese start up innovative”, entrati in vigore dal 19 dicembre 2012.
Tali disposizioni sono state introdotte per la prima volta nel panorama legislativo italiano con un quadro normativo ad hoc con l’obiettivo di favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico, la nuova imprenditorialità e l’occupazione, in particolare di quella giovanile, con riguardo alle imprese start-up innovative e competitive a livello europeo.
Vediamo quindi le start up nnovative 2019/2020.
Come si apre una start up innovativa in Italia? Per coloro che hanno un’idea valida con oggetto lo sviluppo tecnologico e che siano in possesso dei requisiti fissati dal Decreto crescita 2.0 per creare e aprire una Start Up Innovativa, le fasi da seguire per la realizzazione del progetto di impresa sono essenzialmente 3, ovvero:
Costituire una società di capitali: per questo passaggio è necessario l’atto del notaio.
Dichiarazione d’inizio attività: tramite la procedura online della Comunicazione Unica del registro delle Imprese della Camera di Commercio.
Richiedere l’iscrizione alla sezione speciale delle start-up innovative del Registro delle Imprese: mediante compilazione e presentazione della domanda in formato elettronico, contenente le seguenti informazioni:
Per aprire una start-up la figura di riferimento è il COMMERCIALISTA , che verificherà i requisiti, otterrà le indicazioni sulle agevolazioni fiscali e aiuterà l'imprenditore nella redazione di un Business plan. Inoltre indicherà anche il regime fiscale più conveniente e predisporrà le pratiche amministrative di apertura.
Le società già costituite ed esistenti che vogliono diventare Start Up Innovative:
se costituite dopo il 19 dicembre 2012 possono sempre diventare start up innovative sin dall’inizio (presentando la domanda nelle modalità previste).
se costituite prima del 19 dicembre 2012, ma entro i 4 anni: devono presentare domanda, entro 60 giorni dalla data di conversione in legge, tramite autocertificazione del legale rappresentante attestare il possesso dei requisiti di legge.
Cosa sono le start up innovative? Le start up Italia 2019/2020 sono state introdotte con il Decreto Crescita 2.0 start up Italia, come:
Società di Capitali costituite anche sotto forma di cooperativa;
Società per azioni;
Società in accomandita per azioni;
Società a responsabilità limitata anche nella forma di s.r.l. semplificata o s.r.l. a capitale ridotto, o come Societas Europea, SE aventi sede fiscale in Italia, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non siano quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.
La Societas Europea, SE è un nuovo tipo di società per l’esercizio di impresa con una forma giuridica sopranazionale e di cooperazione tra le imprese che operano all’interno del mercato comune, per questo sono soggette a regole di base del diritto comunitario indipendente dai diritti nazionali, validi ai soli fini fiscali, di concorrenza e crisi d’impresa.
Le SE sono state pensate quindi per operare insieme a tutte le altre forme di società ma con una maggiore accento europeista che permetta loro di svolgere
l’attività all’interno del mercato unico da qualsiasi Paese dell’Unione Europea con il vantaggio di avere una legislazione unica e comune e di poter abbassare drasticamente i costi amministrativi e finanziari per quelle imprese strutturate attraverso filiali o gruppi.
Definizione e significato di start up innovativa: società di capitali di diritto italiano, costituita anche in forma cooperativa, o società europea avente sede fiscale in Italia, che risponde a determinati requisiti e ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Quali sono i requisiti che deve avere una start up innovativa? I requisiti, la definizione e il significato di start up innovativa, sono definiti dall’art. 25 del decreto Crescita. Tale decreto, definisce la start-up innovativa come una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Societas Europea, le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Vi rientrano, pertanto, sia le srl (compresa la nuova forma di srl semplificata o a capitale ridotto), sia le spa, le sapa, sia le società cooperative.
La società per essere definita start-up deve possedere seguenti requisiti:
Dalla costituzione della società e per i successivi 24 mesi: I soci, persone fisiche, devono detenere 51% di azioni o quote e diritti di voto.
Possono accedere alla Start up le società costituite che non operano da più di 48 mesi.
Le società devono deve avere la sede principale dei propri affari e interessi in Italia.
Il Valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve superare i 5 milioni di euro.
La società Non deve distribuire o aver distribuito utili.
La società deve avere come oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
La società non deve essere stata costituita a seguito di una fusione, scissione societaria o di una cessione di azienda o di ramo di azienda.
Inoltre, la start up deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri:
1) Le spese per la ricerca e sviluppo devono essere uguali o superiori del 20% rispetto all’importo sostenuto tra il costo e il valore della produzione. Non rientrano in questa fattispecie le spese per l’affitto o l’acquisto di beni immobili anche se utili allo svolgimento dell’attività di impresa mentre sono ammissibili le spese per la sperimentazione di nuovi prodotti e servizi, prototipi e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso. L’effettuazione delle spese totali è assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della start-up innovativa.
2) La società deve impiegare una forza lavoro altamente specializzata che ha svolto o sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure che sia in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno 3 anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero. Tale forza lavoro, deve essere assunta dalla società in qualità di dipendenti o di collaboratori a qualsiasi titolo, con una percentuale uguale o superiore ad 1/3 del personale già assunto.
3) La società deve essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno un brevetto relativo ad un’invenzione industriale, biotecnologica o relativa ai semiconduttori e alle varietà vegetali.
Tra i principali vantaggi e agevolazioni fiscali che derivano dalla creazione di una start-up innovativa figurano:
1) Esenzione Imposta di Bollo e Diritto di Segreteria per l’Iscrizione nel registro delle Imprese: per l’avvio dell’impresa che consistono nel non pagare l’imposta di bollo e i diritti di segreteria per l’iscrizione al Registro delle Imprese e il diritto annuale alle Camere di Commercio.
2) Detrazione Irpef 19% sulle spese per un investimento massimo detraibile di 500mila euro per periodo d’imposta, da mantenere per almeno 2 anni.
3) Credito d’imposta del 35%: agevolazione per l’assunzione di personale altamente qualificato fino a una soglia massima di 200mila euro annui per ogni impresa.
4) Contratti di lavoro rinnovabili: in deroga a quanto stabilito dalla Riforma del Lavoro, i contratti tempo determinato dopo 36 mesi per le società ammesse alle start up, possono rinnovare per ulteriori 12 mesi.
5) Crowdfunding: ovvero la possibilità di raccogliere fondi attraverso piattaforme online, in base alla normativa Consob.
6) Incentivi fiscali per investimenti da parte di privati o società in start up innovative con benefici maggiori per start-up a vocazione sociale.
7) Internazionalizzazione attraverso il sostegno dell’Agenzia ICE: che si occupa della promozione all’estero delle imprese italiane e del Desk Italia, ossia, offre assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia, eventuale ospitalità a titolo gratuito alle principali fiere e manifestazioni internazionali e attività volta a favorire l’incontro delle start-up innovative con investitori potenziali per le fasi di early stage capital e di capitale di espansione.
8) Remunerazione con strumenti finanziari della start-up innovativa e dell’incubatore certificato: per le Start Up innovative è stato introdotto un regime fiscale e contributivo di favore per i piani di incentivazione basati sull’assegnazione di azioni, quote o titoli similari ad amministratori, dipendenti, collaboratori e fornitori delle
imprese startup innovative e degli incubatori certificati. Il reddito derivante dall’attribuzione di questi strumenti finanziari o diritti non concorrerà alla formazione della base imponibile, sia a fini fiscali che contributivi. In questo modo, viene facilitata la partecipazione diretta al rischio di impresa, ad esempio attraverso pagamenti in stock option, anche per collaboratori esperti (esempio, il commercialista), con agevolazioni fiscali.
L’incubatore certificato è una società di capitali, anche cooperativa, residente in Italia che segue e accompagna il processo di avvio e di sviluppo delle start-up innovative, dall’idea imprenditoriale fino alla sua concreta realizzazione. L’incubatore certificato, per assolvere a tali funzioni e usufruire delle agevolazioni fiscali e incentivi allo sviluppo tecnologico e occupazionale, deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
Deve disporre di strutture adatte anche immobiliari, ad accogliere la start-up innovativa, con spazi adeguati all’istallazione di attrezzature per effettuare test, ricerca e verifica.
Deve disporre di attrezzature adeguate all’attività delle start-up innovative, come per esempio l’accesso alla rete internet, macchinari per la realizzazione di test e prototipi ecc.
Deve essere amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione che disponga di un team di consulenza manageriale permanente.
Deve avere regolari rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari che svolgono attività e progetti collegati a start-up innovative.
Deve a vere un’esperienza certificata nell’attività di sostegno a start-up innovative.
L’incubatore Certificato deve dichiarare, mediante autocertificazione firmata dal legale rappresentante, di possedere i suddetti requisiti che va allegata al momento dell’iscrizione alla sezione speciale del registro delle imprese sulla base di valori minimi individuati con il medesimo decreto del Ministero dello sviluppo economico di cui al comma 6.
Modello S5 avvio start up innovativa: compilare il riquadro relativo all’ATTIVITA’ PREVALENTE DELL’IMPRESA in cui deve risultare la dicitura "AVVIO STARTUP INNOVATIVA" oltre alle seguenti informazioni:
attività svolta, comprese l’attività e le spese in ricerca e sviluppo;
indicazione dei titoli di studio e delle esperienze professionali dei soci e del personale che lavora nella start-up innovativa, esclusi eventuali dati sensibili;
indicazione dell’esistenza di relazioni professionali, di collaborazione o commerciali con incubatori certificati, investitori istituzionali e professionali, università e centri di ricerca;
elenco dei diritti di privativa su proprietà industriale e intellettuale.)
Autocertificazione del legale rappresentante: in formato .pdf/A, attestante il possesso di tutti i requisiti prescritti dalla legge per l’identificazione della start-up modello autocertificazione avvio start up innovativa Italia, sottoscritta dallo stesso legale rappresentante, digitalmente o con firma autografa. In questo secondo caso, l’autocertificazione dovrà essere sottoscritta anche dall’intermediario che ha provveduto all’invio della domanda ed alla stessa dovrà anche essere allegata copia semplice del documento di identità del legale rappresentante che ha sottoscritto l’autocertificazione.
Si, le start up innovative e gli Incubatori Certificatori in Italia per poter usufruire delle agevolazioni fiscali, i vantaggi, le detrazioni previste dal Decreto Crescita 2.0. devono essere iscritti obbligatoriamente nella sezione speciale del Registro Imprese riservata alle start-up innovative, per la quale è disponibile una guida start up innovative registro delle Imprese.
La domanda di iscrizione può essere compilata utilizzando uno qualsiasi dei prodotti software compatibili con le specifiche ministeriali definite per il Registro delle Imprese.
Le venture capital start up innovative e le business angel, sono società che investono sulle startup innovative in Italia e all'estero.
Le Venture Capital, ossia, capitale a rischio sono società finanziarie specializzate che valutata l'idea di start up, solitamente presentata con un business plan o un picht aziendale, decidono di investire nella neo impresa con il capitale diventando socio temporaneo della start up. In questo modo, le società di venture capital offrono quindi denaro per accelerare l'espansione dell'impresa in qui hanno investito e in cambio assumono una quota in percentuale della stessa azienda. Ciò consente loro, di di ottenere guadagno attraverso la vendita della partecipazione a raggiungimento degli obiettivi.
Le venture capital, quindi non mirano ad assumere il controllo totale della start up ma a finanziare l'idea di impresa e rientrare dei capitali investiti una volta realizzato il progetto.
Il business angel invece è un investitore non istituzionale che sceglie autonomamente le aziende start up in cui investire perché potenzialmente forti dal punto di vista dell'idea e della crescita. Il loro intervento, si traduce in un capitale investito in cambio di azioni dell'azienda.
I maggiori business angel in Italia sono IBAN e IAG.
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Redazione di Rete Commercialisti