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Da quest'anno l' Agenzia può effettuare controlli preventivi sul 730 presentato direttamente dal contribuente o tramite sostituto d'imposta con modifiche rispetto alla precompilata che incidono sulla determinazione del reddito o dell'imposta e che presentano elementi di incoerenza (rispetto ai criteri che saranno definiti dalle Entrate) o determinano un rimborso oltre i 4mila euro.
I controlli preventivi delle Entrate devono essere ultimati entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione (vale a dire il 7 luglio) o dalla data di invio se è stata spedita successivamente.
Il rimborso spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo sarà erogato direttamente dall’Agenzia non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione o dalla data di invio se è stata spedita successivamente.
Quest'anno l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli prima dell'erogazione dei rimborsi relativi al 730, nel caso in cui l'importo dovuto sia superiore ai 4000 euro o siano presenti delle incorenze rispetto ai dati presenti nel modello precompilato.
Gli elementi di incoerenza saranno determinati sulla base di alcuni indicatori collegati, per esempio, alla tipologia e all’entità delle modifiche o integrazioni effettuate dal contribuente o al maggior rimborso determinato rispetto alla dichiarazione proposta.
Il controllo preventivo sui rimborsi di importo superiore a 4mila euro potrà essere effettuato dalle Entrate anche a prescindere dalla presenza di detrazioni per familiari a carico. Anche questo è un chiarimento arrivato dall'Agenzia nell'ultima edizione di Telefisco. Pertanto non diventa più decisiva la presenza dei familiari a carico per far scattare i controlli e posticipare quindi l'erogazione di un rimborso da 730 oltre i 4mila euro.
Il blocco del rimborso scatterà “nel caso di presentazione della dichiarazione direttamente ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale, con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata”.
Ne consegue che il controllo preventivo non dovrebbe avvenire se il credito Irpef deriva da un 730 precompilato accettato senza modifiche. Allo stesso tempo, anche la presentazione del modello 730 a credito tramite un Caf o un abilitato che appone il visto di conformità dovrebbe consentire il rimborso Irpef immediato in busta paga.
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Redazione di Rete Commercialisti