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Consigli fiscali per aprire una Start-Up

Startup 

Anche tu fai parte dei temerari che, nonostante la crisi, scelgono l’impresa di avviare una nuova azienda?

Lanciarsi in una nuova attività imprenditoriale, avviare una startup è sicuramente uno dei principali desideri di molti italiani, non solo giovani e disoccupati, i quali spesso trovano ulteriore motivazione nel grande successo delle startup di oltreoceano.

Quello che stai per creare si chiama StartUp, termine inglese utilizzato peridentificare l’apertura di un’impresa, seguita da tutti i processi organizzativi del caso (acquisizione delle risorse, ricerca del personale, definizione delle gerarchie e dei metodi di produzione, studi di mercato, ecc.).

Ma negli Stati Uniti, si sa, la situazione è diversa rispetto a quella italiana. Nel Bel Paese, infatti, burocrazia e la difficoltà a ottenere investimenti, tra adempimenti, costi di apertura e di gestione, rappresentano degli elementi frenanti che, spesso e volentieri, impediscono il successo, o addirittura la nascita, di molte iniziative imprenditoriali.

Per non destare confusione e fornire un quadro generale del discorso, cerchiamo di rispondere con ordine a 3 semplici domande, che ti permetteranno di iniziare la tua nuova avventura con le conoscenze necessarie a farla decollare:

 

Cose'è una Start-up? Come si fa? E chi la può fare?

  • Cosa: operazione e lasso di tempo per aprire un’attività ottimizzata in partenza, che non richiede i tipici processi di ottimizzazione di un’azienda già esistente. Trattandosi di un nuovo progetto, di solito di imprese appena costituite, nelle quali vi sono ancora processi organizzativi in corso, possono esserci dei rischi considerevoli che, se riesci a superare al meglio, si trasformano in vere e proprie possibilità di guadagno. Le aziende in fase di startup presentano infatti un alto rischio, ma anche una maggiore prospettiva di guadagno grazie alla elevata dinamicità e flessibilità della struttura giovane e ancora in fase di definizione.

  • Come: per procedere con l’intera manovra ti serve uno step di pre-analisi, che identifichi fattori quali gli obiettivi da raggiungere in un certo frangente, le caratteristiche del mercato, i risultati dei concorrenti, ma anche le strategie da attuare e le risorse per metterle in pratica. Tali informazioni vengono raccontate in un documento che dovrai produrre, chiamato business plan. Oltre a questo puoi svolgere delle ricerche sul territorio, entrando in contatto diretto con l’ambiente per comprendere le abitudini della clientela locale, oppure, se si tratta di un progetto più ampio, puoi attingere a risorse gratuite online che forniscino informazioni e dati specifici sulle preferenze dei consumatori.

  • Chi: tutti possono avviare una StartUp in completa autonomia ma, se vuoi stare più tranquillo, puoi rivolgerti al commercialista o ad esperti del settoreche abbiano già maturato l’esperienza necessaria a concretizzare la tua idea. Persone ingaggiate per un certo periodo che ti aiutino a partire con rischi limitati, costi certi e tempistiche precise.
    Ci sono poi gli incubatori d’impresa (sì, si chiamano come le macchine che aiutano i bambini nati anticipatamente a svilupparsi) che danno supporto in tutta questa fase… ma questo è un tema a parte.

I vantaggi

SPESE RIDOTTE: Al contrario di quanto succede con le altre tipologie di azienda, le startup innovative in fase di fondazione non sono soggette al pagamento di oneri come il diritto annuale alla Camera di Commercio, oltre che l’imposta di bollo ed i diritti di segreteria per l’iscrizione al Registro delle Imprese.

DETRAZIONI FISCALI: Per questo tipo di società l’Irpef può essere detratta al 19% o addirittura al 25% in base alla tipologia. Anche l’Ires, ossia l’Imposta sul reddito delle società, può essere detratta fino a un massimo del 27% (se l’investimento riguarda le startup a vocazione sociale e quelle che operano nel settore energetico).

AGEVOLAZIONI PER L’ASSUNZIONE DI PERSONALE: Le startup hanno la facoltà di assumere dipendenti altamente qualificati stipulando contratti a tempo determinato che vadano da un minimo di sei mesi a un massimo di tre anni, con possibilità quindi di derogare alla normativa sul lavoro ordinaria.

MAGGIORI POSSIBILITÀ DI OTTENERE INVESTIMENTI: Chi investe in startup può godere di notevoli vantaggi fiscali, in termini di detrazioni e deduzioni. In tale modo viene, quindi, dato un incentivo ai soggetti che vogliono utilizzare il proprio capitale “rischiando” su attività aventi caratteristiche di innovazione “certificata”.

Condizione fondamentale per poter beneficiare di tali vantaggi è l’iscrizione nella sezione speciale del Registro riservata alle startup innovative. La durata massima del regime di agevolazione è 5 anni dal momento dal momento della costituzione. 

 

I principali vantaggi fiscali per le start up innovative

Le start up innovative sono state per la prima volta disciplinate con la conversione in Legge del D.l. n. 179/2012 (convertito in Legge n. 221/2012), con il quale si è voluto adottare una normativa ad hoc volta ad incentivare lo sviluppo e la crescita del Paese.

La qualifica di start-up innovativa e la conseguente possibilità di fruire delle relative agevolazioni fiscali può essere assunta indistintamente da tutte le società di capitali - anche costituite sotto forma di cooperativa - fiscalmente residenti in Italia, previa iscrizione in una apposita sezione del registro delle imprese, per un periodo superiore a 4 anni. Condizione necessaria per ottenere la sussistenza di una serie di requisiti.

I vantaggi fiscali di cui può beneficiare una start-up innovativa e i suoi soci, possono esser così riassunti:

  • Esonero dal pagamento delle imposte in sede di costituzione: la start-up potrà redigere l’atto costitutivo e le sue successive modificazioni anche attraverso un modello standard tipizzato, facendo ricorso alla forma digitale. Non sarà soggetta al pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per qualsiasi adempimento da effettuare presso il Registro delle Imprese, nonché esclusa dal versamento dei diritti annuali alla Camera di Commercio;
  • Incentivi fiscali: per gli investimenti in start-up provenienti da persone fisiche è prevista una detrazione Irpef pari al 19%, mentre se l’investimento arriva da una società vi sarà una deduzione dall’imponibile Ires del 20% dell’investimento apportato. Questi incentivi sono validi per l’annualità in corso e fino a tutto il 2016.

Gli incentivi valgono sia per investimenti diretti in start-up, sia in caso di investimenti indiretti per il tramite di altre società che investono prevalentemente in start-up. Il beneficio fiscale è maggiore se l’investimento riguarda le start-up a vocazione sociale e quelle che operano nel settore energetico. 
In questo caso le aliquote si alzano al 25% per gli investimenti di persone fisiche e al 27% in caso di investimenti da parte di società.

 

I requisiti

Ma quali sono gli obblighi cui devono sottostare le startup innovative? Bisogna possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Avere la sede principale dell’attività in Italia;
  • Avere come oggetto sociale esclusivo, lo sviluppo la produzione o la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  • Avere a partire dal secondo anno un volume d’affari non superiore a 5 milioni di euro;
  • Non distribuire utili;
  • Non essere stata costituita a seguito di fusione, scissione societaria, o cessione di ramo d’azienda.le.

Inoltre, al fine di dimostrare il suo grado di innovatività la società deve soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti alternativi:

  • Le spese sostenute in ricerca e sviluppo devono essere superiori al 15% del maggiore valore tra costo e valore della produzione. L’effettività della spesa deve essere garantita da una dichiarazione del legale rappresentante della società;
  • Impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale pari al terzo della forza lavoro di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca presso una Università italiana o straniera o che abbia effettuato almeno tre anni di ricerca presso un istituto italiano o estero, oppure in possesso di laurea magistrale;
  • La start-up deve essere titolare, depositaria o licenziataria di una inventiva industriale tutelata da brevetto. 

Imprese escluse dal nuovo decreto

Imprese escluse dal nuovo decreto: non sono agevolabile le imprese controllate, da soci controllanti di imprese cessate 12 mesi prima della presentazione della domanda di analoga attività. Inoltre, non sono ammesse alle agevolazioni le imprese che operano nei seguenti settori: produzione primaria dei prodotti agricoli, settore carboniero relativamente agli aiuti per agevolare la chiusura di miniere di carbone non competitive e le attività che esportano verso paesi terzi o Stati membri miranti a costituire una grande rete di distribuzione.

 

Considerazioni finali

Improvvisarti nel lancio di una nuova attività con la prospettiva sbagliata può diventare pericoloso perché, se da un lato c’è la speranza di risparmiare dei fondi e produrre rapidamente dell’utile, dall’altro subentra l’eventualità di commettere errori più o meno rilevanti che possono inficiarne il futuro. Il nostro consiglio è dunque quello di lanciarti nel tuo progetto con grande fiducia ma, soprattutto, scegliendo da subito i giusti strumenti e il giusto Commercialista

 

 

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Redazione di Rete Commercialisti