Altri 12 mesi per il bonus su mobili e grandi elettrodomestici. Il disegno della legge di stabilità - approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri - contiene la proroga per tutto il 2015 della detrazione del 50% sull’acquisto degli arredi, oltre alla conferma annunciata degli incentivi fiscali per l’efficienza energetica (65%) e per le ristrutturazioni (50%). Il prolungamento del bonus, chiesto più volte nelle scorse settimane dalle imprese del settore, non era tra le misure annunciate alla vigilia.
La nuova scadenza. La detrazione sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici viene prorogata fino al 31 dicembre 2015 senza alcuna modifica della sua disciplina. Continuerà a essere pari al 50%, diviso in 10 rate annuali e calcolato su una spesa massima di 10mila euro. Resta anche in vincolo di abbinare la detrazione sui mobili a quella sulle ristrutturazioni edilizie per un intervento che sia - come minimo - di manutenzione straordinaria. Ad esempio, chi rifà il bagno di casa e spende 8mila euro per arredare lo stesso bagno e la cucina, ha diritto a uno sconto dalle imposte di 400 euro all’anno per dieci anni.
Mobili e recupero edilizio. L’unica precisazione conteuta nel Ddl del Governo è che le spese per i mobili sono conteggiate «indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione». Un inciso che si presta a una doppia lettura (ma in entrambi i casi non è una novità): da un lato, i 10mila euro di spesa massima per i mobili non vanno a decurtare il plafond di 96mila euro per il recupero edilizio; dall’altro, per i mobili si può spendere anche una cifra superiore a quella investita per i lavori edilizi.
I riflessi sulla filiera. La proroga del bonus mobili era stata fortemente voluta dalle imprese italiane dell’arredo che poche settimane fa calclato per il periodo 2014-2015 (ovvero dall'entrata in vigore della misura sino alla fine di quest’anno) una spesa complessiva collegata al bonus per a 1,9 miliardi, che si è tradotta in 10mila posti di lavoro «salvati» nella filiera. «Dalle parole ai fatti, dai fatti alle certezze». Ha commentato così nel pomeriggio FederlegnoArredo la conferma del bonus mobili anche per il 2015. Decisione che, dice il presidente Roberto Snaidero, «garantirà alle imprese italiane del settore un sostegno fondamentale per continuare a investire sul nostro territorio, vero elemento distintivo che ha portato il made in Italy ai livelli qualitativi che il mondo ci invidia. Sono certo che l'attenzione dimostrata dall'Esecutivo verrà confermata dalle Camere nei prossimi passaggi parlamentari», conclude il presidente di FederlegnoArredo. Con una nota, Snaidero ringrazia «a nome delle imprese» il Governo ed in particolare il premier Renzi ed i ministri Guidi e Lupi «per aver creduto fino in fondo in quello che si è rivelato uno degli strumenti di politica industriale tra i più efficaci degli ultimi anni».
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I lavori in casa per ottenere l'agevolazione
L'agenzia delle Entrate conferma che i lavori edilizi ai quali abbinare la detrazione sui mobili devono essere – quanto meno – di manutenzione straordinaria. Il problema è che non esiste un elenco di interventi e ogni contribuente dovrà orientarsi caso per caso. Ad esempio, la tinteggiatura delle pareti o il cambio di una serratura non danno diritto al bonus mobili, mentre rientra il rifacimento integrale del bagno con sostituzione delle tubature o il rifacimento del tetto in una villetta monofamiliare. La circolare 11/E/2014ammette anche gli interventi finalizzati al risparmio energetico, purché si tratti della sostituzione di elementi essenziali degli impianti tecnologici con altri che permettano di ottenere risparmi energetici rispetto alla situazione preesistente. Via libera, quindi, ai mobili abbinati al cambio della caldaia o all'installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto di una casa monofamiliare.