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Ristrutturazioni, tutto quello che c'è da sapere

Burocrazia 

Dalla documentazione da inviare a Asl e Agenzia delle entrate, ai bonifici e le fatture da conservare accuratamente


L’Agenzia delle entrate ha voluto chiarire nel dettaglio quali sono le condizioni da rispettare per poter accedere fino al 31 dicembre prossimo agli incentivi sulleristrutturazioni e sui mobili. E allora vediamole nel dettaglio tutte queste novità di cui bisognerà tener conto per non perdere il bonus che dà diritto al 50% di sconto sulla spesa sostenuta in dichiarazione dei redditi.

 

L’Agenzia ha chiarito innanzitutto che la manutenzione ordinaria non basta per accedere alle detrazioni, a meno che non si tratti di interventi su parti comuni di edifici. Per manutenzione ordinaria, secondo il Fisco, bisogna intendere “le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, quelle necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, il rifacimento di intonaci interni, l'impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura delle porte dei garage”. Solo se queste opere vengono dunque realizzate sulle parti comuni di uncondominio daranno diritto al bonus. Un concetto che varrà anche per le detrazioni per arredamenti ed elettrodomestici, che dovranno essere adibiti appunto solo alle zone strettamente condominiali.

 

In secondo luogo le opere di ristrutturazione potranno riguardare anche immobili in cui viene esercitate per una parte del tempo la propria attività lavorativa. Siamo nel caso dunque di studi professionali o laboratori artigianali, per i quali la detrazione sarà però dimezzata,visto che solo parzialmente la struttura è adibita ad abitazione residenziale. Tra l’altro è stato affermata la possibilità di ottenere il bonus anche per l’acquisto di un box o di un posto auto, sempre che sussista un vincolo di pertinenza con la casa. Altra novità interessante per i contribuenti è quella che ammette al bonus del 50% anche i costi collegati, come le spese per laprogettazione e le altre prestazioni professionali connesse oppure le spese per l'acquisto dei materiali. L’Agenzia delle entrate ha chiarito poi che l’agevolazione non è riservata solo ai proprietari, ma anche agli inquilini o chi ha la casa in comodato. Tra l’altro questi ultimi, anche se dovessero lasciare in un momento successivo l’abitazione, non perderanno il diritto alla detrazione.

 

Importante poi la precisazione secondo la quale, per poter avere diritto al bonus sugli elettrodomestici bisogna aver effettuato una ristrutturazione e quindi aver fatto domanda anche della relativa detrazione. Non è necessario invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima, perché è sufficiente che l'avvio dei lavori preceda l'acquisto dei mobili. Una curiosità non da poco riguarda la possibilità di acquistare con bonus elettrodomestici che non abbiano a che fare con l’ambiente effettivamente ristrutturato. Insomma, si potrà mettere a posto il bagno e acquistare con detrazioni un frigorifero per la cucina. Infine, a differenza del bonus per i lavori di ristrutturazione per i quali bisogna utilizzare obbligatoriamente ilbonifico bancario o postale, per il poter ottenere le detrazioni su mobili ed elettrodomestici  si potrà pagare anche con carte di credito o carte di debito.

 

Comunicazioni, documentazioni varie, e poi naturalmente fatture e bonifici. Sono questi gli elementi fondamentali di cui dovrà munirsi strada facendo qualsiasi cittadino voglia usufruire dei bonus in tema di ristrutturazioni.

-Documentazione: i lavori effettivamente eseguiti dovranno essere conformi a quelli indicati nella Dia, il Documento inizio attività. Bisognerà poi comunicare alla Asl la regolarità, in termini di sicurezza, del cantiere che verrà aperto. Nel caso di condomini invece sarà necessaria una certificazione dell’amministratore che testimoni l’ottemperamento degli obblighi previsti per legge.

 

-Bonifici: si tratta delle pezze d’appoggio fondamentali per ottenere i bonus previsti per legge. Nei bonifici dovrà essere indicato il codice fiscale del contribuente, la partita Iva della ditta che esegue i lavori e ovviamente la casuale dei versamenti con i riferimenti alla legge che introduce le agevolazioni. Non bisognerà invece attestare con bonifico le spese che riguardano gli oneri di urbanizzazione, le ritenute d’acconto dei professionisti impegnati nel progetto, l’imposta di bollo, le concessioni e le varie autorizzazioni.

 

-Fatture: serviranno a dimostrare che effettivamente le spese sostenute sono soggette alle agevolazioni in questione. Dovranno essere ovviamente rigorosamente intestate a chi esegue i vari pagamenti.

 

-Consenso: per evitare possibili truffe, la ditta che esegue i lavori dovrà essere in possesso di una dichiarazione del proprietario dell’immobile che attesta effettivamente il suo consenso all’avvio dei lavori.

 

-Attestazione ecologica: nel caso di lavori di efficientamento energetico, che come accennato usufruiscono di una detrazione del 65% e non più del 55%, il proprietario dell’immobile dovrà inviare all’Enea, l’Ente per l’energia e l’ambiente, la documentazione che attesta l’intervento effettuato. Per conferma riceverà una mail che dovrà conservare per la dichiarazione dei redditi.

 

-Comunicazione all’Agenzia delle entrate: per quei lavori che inizieranno in un periodo di imposta e termineranno in un altro, e solo per le eco-ristrutturazioni, bisognerà effettuare una comunicazione all’Agenzia delle entrate.

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Redazione

Redazione di Rete Commercialisti