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Il documento approvato con l'aggiornamento del Def prevede solo controlli mirati. Ma dal 2016 c'è il rischio di una stangata Iva.
Gli scontrini fiscali e le ricevute, in un futuro forse non troppo lontano, non saranno più necessari, perché sostituiti daglistrumenti di pagamento tracciabili e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi da parte dei negozianti, permettendo così di prevenire l’evasione fiscale, limitando i controlli a quelli più mirati.
E' quanto emerge dalla relazione sull'evasione approvato insieme con l'aggiornamento del Def, Documento di economia e finanza
Il governo vuole dare una stoccata a chi non paga le tasse utilizzando i vantaggi offerti in questo senso dai nuovi strumenti di pagamento. Anche se è possibile che tutto questo non basti: la legge di Stabilità conterrà, infatti, una clausola di salvaguardia in base alla quale, se necessario, potrebbe scattare un aumento dell' Iva e altre imposte indirette nel 2016, 2017 e 2018.
L'aggiornamento del Def spiega perché il governo ha fatto slittare di un anno il pareggio di bilancio, chiedendo a Ue e Parlamento una nuova deroga motivandola con la crisi eccezionale e l'impegno a realizzare riforme strutturali. Il ministro Pier Carlo Padoan sottolinea che "la caduta del Pil in Italia è superiore a quella della grande depressione del '29". Aggiunge che le cose vanno male anche negli altri Paesi e per questo "l'area euro è a un bivio" dal momento che si rischia di cadere in "una spirale di stagnazione e deflazione".
Il ministro avverte che senza una ripresa decisa è a rischio la tenuta del tessuto sociale e produttivo. Ecco dunque perché si sceglie di rinviare il pareggio, perché il deficit salirà dal 2,2 al 2,9%, in modo da creare la possibilità di una manovra da circa 11 miliardi. soldi che serviranno a finanziare la manovra, tra bonus Irpef, sgravi alle imprese, ammortizzatori sociali e fondi per la scuola, e Patto di stabilità più leggero per gli enti locali.
Quest'anno cresceranno il disavanzo e l'incidenza del debito, anche per il minor apporto delle privatizzazioni, soltanto 4,5 miliardi quest'anno. Nota positiva la discesa della spesa per interessi, -6 miliardi rispetto alle stime. Nel 2015 i conti miglioreranno in maniera molto limitata, mentre il riallineamento agli obiettivi riprenderà dal 2016: ed ecco dunque la clausola di salvaguardia che ci dovrebbe mettere al riparo da attacchi Ue: se le altre misure non basteranno, in quell'anno Iva e imposte indirette aumenteranno per portare in cassa 12,4 miliardi. Una cifra che salirà a 17,8 nel 2017 e a 21,4 nel 2018.
E i proventi della lotta all'evasione? Nella sua relazione il governo valuta in 91 miliardi annui le imposte sottratte allo Stato. Quest'anno si prevede di recuperare 11 miliardi. Si archivierà definitivamente la stagione dei condoni puntando tutto sulla tracciabilità dei pagamenti. Via gli strumenti risultati inefficaci, come appunti misuratori fiscali e ricevute fiscali: e questo porterà meno oneri alle imprese e l'abbandono dei controlli a pioggia sul territorio. Per lasciare spazio, appunto, solo a verifiche mirate.
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Redazione di Rete Commercialisti