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CHE COS'È?
La misura più attesa non è una detrazione, bensì un bonus di 640 euro, 80 euro al mese fino a Dicembre per contribuenti con reddito fino a 24 mila euro.
CHI SONO I DESTINATARI
Hanno diritto al bonus i contribuenti che nel 2014 percepiscono redditi da lavoro dipendente fino a 26 mila euro. Quindi a beneficiare del bonus sarà chi ha un reddito di lavoro dipendente (compresi i lavoratori soci di cooperative), ma anche: chi ha ricevuto borse di studio, premi o sussidi per fini di studio o per addestramento professionale; il lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa; i sacerdoti; chi beneficia di redditi da pensione complementare; chi ha ricevuto compensi per lavori socialmente utili.
CHI È ESCLUSO?
Sono esclusi gli incapienti, che non versano l'Irpef perchè le detrazioni superano il dovuto. E il bonus, da 24 mila a 26 mila euro, diminuisce fino ad arrivare a zero. "Rapportato al periodo di lavoro nell'anno", recita il decreto, lo sconto s'applica "solo per il perido di imposta 2014", ma arriverà l'intervento "strutturale da attuare con la legge di stbilità per l'anno 2015".
Inoltre non beneficiano del bonus i titolari di redditi di pensione.
QUALI I LIMITI DI REDDITO PER PERCEPIRLO?
Per beneficiare del bonus bisogna percepire nel 2014 un reddito annuo complessivo non superiore ai 26.000 euro.
Sono previsti dei limiti di reddito (complessivo, escluso il reddito prodotto dalla casa di abitazione principale e pertinenze) sia in basso che in alto. Non ha, infatti, diritto al bonus:
- chi ha Irpef zero per effetto della sola detrazione da lavoro dipendente. Un esempio: chi lavora tutto l’anno e non supera gli 8.000 euro di reddito;
- chi ha un reddito annuo superiore ai 24.000 ma che non supera i 26.000 euro: ha diritto ad un bonus ridotto;
- oltre i 26.000 euro non si ha diritto al bonus.
COME SI BENEFICIA DEL BONUS?
Chi ha un datore di lavoro sostituto d’imposta non deve fare alcuna domanda: il bonus gli sarà pagato sulla retribuzione mensile.
E CHI INVECE NON HA NESSUN DATORE DI LAVORO OPPURE LO HA, MA NON È SOSTITUTO D’IMPOSTA?
Nel caso di lavoratore occupato fino a settembre 2014 e poi con indennità di disoccupazione o mobilità: per i mesi da maggio a settembre il bonus viene pagato dall’azienda poi dall’Inps.
Nel caso di lavoratore occupato tra gennaio e aprile 2014 senza indennità pagata dall’Inps: può ottenere il bonus facendo la dichiarazione dei redditi /730 -2015.
Nel caso di lavoratore domestico (il datore non è sostituto d’imposta): deve richiedere il bonus tramite la dichiarazione dei redditi 2015 (relativa ai redditi del 2014).
Nel caso di lavoratore con reddito entro i limiti composto anche da importi diversi da lavoro dipendente (es. lavoratrice con pensione di reversibilità): ha diritto al bonus.
QUANDO ARRIVERÀ IL BONUS IN BUSTA PAGA?
I lavoratori con sostituto d’imposta dovrebbero ricevere il credito extra già a partire dal mese di maggio; in caso di problemi tecnici nell’erogazione delle retribuzioni è possibile uno slittamento fino al mese di giugno, ma sarà comunque assicurato il riconoscimento dell’intero bonus stabilito per il 2014.
COME DEVONO COMPORTARSI I LAVORATORI SENZA SOSTITUTO D’IMPOSTA?
I contribuenti i cui redditi da lavoro provengono da soggetti che non sono sostituti d’imposta, quindi non tenuti al riconoscimento del bonus, potranno richiedere il credito attraverso la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2014; ciò significa, di conseguenza, che lavoratori come colf e badanti dovranno aspettare fino al 2015.
COSA CAMBIA PER DUE (O PIÙ) LAVORATORI DIPENDENTI APPARTENENTI ALLO STESSO NUCLEO FAMILIARE?
Niente: il fisco italiano tiene conto del singolo contribuente. Ciò significa, in pratica, che anche due o più lavoratori appartenenti allo stesso nucleo familiare, se hanno i requisiti reddituali richiesti, riceveranno tutti quanti il bonus.
COME DEVE COMPORTARSI CHI RICEVE UN BONUS NON SPETTANTE?
Il lavoratore dipendente che sa di non avere diritto al bonus (magari perché percepisce altri redditi che lo pongono al di sopra della soglia posta a quota 26 mila euro) è tenuto a darne comunicazione; la somma potrà essere recuperata con il conguaglio di fine anno o di conclusione del rapporto di lavoro, o attraverso la propria dichiarazione dei redditi.
CRITERI DI CALCOLO
C’è infine un’utile precisazione per i sostituti d’imposta (le imprese): il calcolo dell’aumento effettivamente dovuto va effettuato su base giornaliera, calcolando cioè per ciascun mese il numero dei giorni lavorativi. L’importo sarà di 80,98 euro per i mesi con 31 giorni, e di 78,77 euro per i mesi con 30 giorni.
LE PERPLESSITÀ
Con questo meccanismo, si creano purtroppo molte disparità di trattamento. Esempio: se un giovane single vive ancora casa coi genitori e guadagna circa 1.200 euro al mese, alla fine di questo mese percepirà l'aumento in busta paga. Un capofamiglia che ha una retribuzione di 1.700 euro ma deve mantenere con il suo stipendio anche la moglie e i figli, non avrà diritto al Bonus Irpef, poiché supera le soglie di reddito stabilite. Per rimediare a queste sperequazioni, il governo sta dunque pensando di introdurre anche in Italia, dal 2015 in poi, un sistema di tassazione che premia le famiglie numerose e che esiste anche in altri paesi europei, principalmente in Francia.
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Redazione di Rete Commercialisti