Il trading online è ormai un modalità molto utilizzata per poter investire i propri soldi e sperare di guadagnare grazie alla propria bravura e perchè no anche ad un pizzico di fortuna.

Il trading online consiste effettivamente nell'utilizzare piattaforme di negoziazione messe a disposizione da intermediari finanziari autorizzati dalla Consob, mediante le quali è possibile negoziare valuta, azioni, future, tassi di cambio etc in tempo reale anche comodamente dalla propria abitazione.

Ma come vengono tassate le plusvalenze e come devono essere dichiarate? Una prima modalità di tassazione la potremmo definire una tassazione alla fonte, ossia l'intermediario o il broker calcola le imposte, le detrae dal guadagno lordo e le versa per conto dell'investitore.

La seconda modalità di tassazione prevede invece che sia il soggetto investitore ad autodichiarare i guadagni di borsa tramite il modello Unico persone fisiche e a versare lui stesso le imposte. L'aliquota d'imposta da applicare a tali guadagni ammonta al 20%, anche se il governo Renzi ha previsto una nuova aliquota a partire dal 2014.

Venendo alla seconda domanda che ci siamo posti, ossia come devono essere dichiarati, il contribuente dovrà compilare il quadro RT del modello unico persone fisiche, più precisamente la sezione II  rigo 41 dovranno essere inserite le plusvalenze dal 1 Gennaio al 31 Dicembre di ongi anno derivanti da negoziazione di titoli o valute. Da queste plusvalenze è possibile poi scomputare le eventuali minusvalenze conseguite dalla vendita di tioli anche di anni precedenti Rigo RT45. In quest'ultimo caso però occorre fare antenzione alle minusvalenze degli anni precedenti specialmente a quelle che venivano tassate con un regime del 12,5%, queste sono deducibili solo nel limite del 62,5%.

Per concludere poi nel caso di autodichiarazione delle imposte queste dovranno essere versate mediante modello F24 utilizzando come codice tributo 1100