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Redditometro: ecco cosa controlla il Fisco

Fisco e Tributi 
Il nuovo redditometro è operativo e nei prossimi giorni dovrebbero arrivare le prime lettere di avvio dei controlli fiscali, circa 20mila in totale per il periodo di imposta 2009.
 
A riceverle saranno quei contribuenti che, sulla base dei dati presenti nell’Anagrafe tributaria, risulta che hanno nel 2009 spese più alte rispetto al reddito dichiarato nel modello Unico 2010.
 
LA LETTERA
 
Nella lettera allegata al redditometro, ci sarà un prospetto personalizzato con cui il contribuente può dare le giustificazioni dell’incongruità al 20 per cento tra la spesa sostenuta e il reddito dichiarato nel 2009.
 
Una volta ricevuta la lettera, il contribuente deve dovrà essere specificata chiaramente al contribuente la natura obbligatoria o facoltativa degli ulteriori dati richiesti dall’Agenzia (es. estratto conto) e le conseguenze di un eventuale rifiuto anche parziale a rispondere. Dati presunti di spesa, non ancorati ad alcun elemento certo e quantificabili esclusivamente sulla base delle spese Istat, non potranno costituire oggetto del contraddittorio.
 
IL CONTRADDITTORIO
 
Per ciò che riguarda lo svolgimento del contraddittorio, si precisa che questo deve avere ad oggetto:
 
-  le “spese certe”, per le quali il contribuente può dimostrare con prove certe e dirette basate su idonea documentazione l’errata imputazione della spesa o l’inesattezza delle informazioni in possesso dell’Amministrazione

-  la concreta disponibilità di un bene di cui l’Amministrazione possiede tutte le informazioni relative alle specifiche caratteristiche tecniche (ampiezza, categoria catastale, potenza, dimensioni, etc…), a cui sono direttamente riconducibili le spese di mantenimento (“spese per elementi certi”).

Per questa tipologia di spesa il contribuente, oltre a dimostrare l’eventuale inesattezza delle informazioni contenute nell’invito, potrà dare evidenza di fatti, situazioni e circostanze, supportate anche indirettamente da documentazione, da cui si possa riscontrare l’inesattezza relativa alla ricostruzione della spesa, o la diversa imputazione della stessa.
 
COSA CONTROLLA IL FISCO
 
Tra le spese che il Fisco controlla troviamo le spese per la macchina o la moto, un caravan o una minicar.
 
Così come le spese condominiali o le spese per l’acqua, saranno la “spia” della casa di cui si ha disponibilità.
 
In pratica le uscite sostenute per utilizzo e manutenzione entrano a far parte delle «spese per elementi certi» che insieme alle spese certe (già presenti in Anagrafe tributaria), agli incrementi patrimoniali e ai risparmi figurativi contribuiranno a scegliere i contribuenti a maggior rischio evasione.
 
La spesa relativa a «pezzi di ricambio, olio e lubrificanti, carburanti, manutenzione e riparazione» attingerà ai valori Istat in assenza di informazioni presenti in Anagrafe tributaria ma sarà comunque personalizzata: il valore statistico di riferimento per il contribuente (a seconda di area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza) verrà diviso per un coefficiente individuato dal provvedimento attuativo del redditometro e sarà moltiplicato per i chilowatt effettivi del o dei mezzi di trasporto posseduti.
 
Anche la disponibilità di una casa si porta dietro delle «spese per elementi certi». Tra queste ci sono anche i costi sostenuti per acqua e spese condominiali.
 
COME DIFENDERSI
 
Il contribuente può fornire la prova che le spese sostenute nel periodo d’imposta sono state finanziate con:
 
a) redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta;
b) redditi esenti;
c) redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta;
d) redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile.
 
Peraltro il contribuente può fornire elementi per la rettifica dei dati e per l’integrazione delle informazioni presenti nell’Anagrafe Tributaria, dimostrare con prove dirette che le “spese certe” attribuite hanno un diverso ammontare o che sono state sostenute da soggetti terzi. Se il contribuente fornisce chiarimenti esaustivi in ordine alle “spese certe”, “spese per elementi certi”, agli investimenti ed alla quota di risparmio dell’anno, l’attività di controllo basata sulla ricostruzione sintetica del reddito si esaurisce nella prima fase del contraddittorio.
 
In caso contrario saranno oggetto del contraddittorio anche le spese medie rilevate dall’ISTAT, connesse all’appartenenza ad una determinata tipologia di famiglia che vive in una specifica zona geografica, per le quali il contribuente potrà utilizzare argomentazioni logiche a sostegno di una sua diversa rappresentazione della situazione di fatto.
 
Resta salva, naturalmente, come detto, la possibilità del contribuente, per tutte le tipologie di spesa innanzi indicate, di dimostrare che le spese sono state sostenute da terzi o che le stesse sono state sostenute con redditi per i quali non sussiste l’obbligo di dichiarazione.
 
Durante il confronto con l’Agenzia, il contribuente è informato delle modalità di svolgimento del procedimento accertativo nel rispetto delle disposizioni contenute nello “Statuto del Contribuente”. Per ogni incontro viene redatto un verbale in cui è riportata sinteticamente la documentazione prodotta dal contribuente e le motivazioni addotte.
 
Se continuano a sussistere elementi di incoerenza o il contribuente non si presenta, l’ufficio valuta l’opportunità di adottare più penetranti poteri di indagine conferiti all’Amministrazione, adeguati al caso concreto, anche in ragione della significatività dello scostamento tra reddito dichiarato e reddito determinabile sinteticamente.

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Redazione di Rete Commercialisti