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Finanziamenti a tasso zero per imprese giovani e in rosa

Finanziamenti 

Finanziamenti a tasso zero a micro e piccole imprese giovanili e femminili e voucher per gli investimenti digitali delle imprese. Credito d’imposta del 65% per gli interventi di rete fissa delle Pmi. Queste sono le tre nuove misure inserite nel cosiddetto decreto destinazione Italia (dl 145/2013), convertito nella legge 21 Febbraio 2014 n.9 (in Gazzetta Ufficiale n. 43/2014).

Le neoimprese, costituite in forma societaria e avviate da meno di 12 mesi dalla data di presentazione della domanda, saranno finanziate con mutui a tasso zero, di importo non superiore al 75% delle spese ammissibili, e non superiore a 1,5 milioni di euro.

Il voucher, del valore massimo di 10.000 euro è destinato alle piccole e medie imprese per l’acquisto di software, hardware, servizi che migliorano l’efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni e-commerce, la connettività a banda larga e ultralarga, la formazione qualificata, nel campo Ict, del personale delle Pmi.

Il decreto ha inoltre introdotto il credito d’imposta pari al 65% delle spese ammissibili, per le spese documentate e sostenute da Pmi per gli interventi di rete fissa e mobile che consentono l’attivazione di servizi di connettività digitale con capacità uguale o superiore a 30 Mbps.

L’autoimprenditorialità è uno dei provvedimenti di punta del decreto destinazione Italia. L’aiuto è diretto a sostenere  la creazione e lo sviluppo di imprese (di micro e piccola dimensione) localizzate su tutto il territorio italiano, costituite in forma societaria e la compagine societaria deve essere composta, per oltre la metà numerica dei soci oltre la metà numerica dei soci e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, ovvero da donne di qualsiasi età.

 

LE PMI FINANZIABILI

Sono finanziabili le iniziative che prevedono investimenti non superiori a 1,5 milioni di euro, relative a:

-          alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli;

-          alla fornitura dei servizi alle imprese;

-          agli ulteriori settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile individuati dal regolamento dell’attuazione

Inoltre è staro ampliato l’ambito di applicazione degli incentivi, comprendendo tra i progetti finanziabili, le iniziative dei settori del commercio e del turismo.

 

I FINANZIAMENTI

Sono concessi a giovani e donne nella sola forma del mutuo a tasso zero, da restituire al massimo in otto anni e mezzo e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile ( i prestiti possono essere assistiti dalle garanzie previste dal codice civile e da privilegio speciale). I criteri di concessone delle agevolazioni ( che possono essere erogate nei limiti del regolamento “de minimis) saranno definiti in un apposito regolamento, da approvarsi con decreto del ministero dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economie e delle finanze.

 

I VOUCHER

Per la digitalizzazione delle Pmi , l’articolo 6, comma 1del decreto prevede la concessione di voucher a favore delle micro, piccole e medie imprese, d’importo non superiore a 10 mila euro per:

-          l’acquisto di software, hardware o servizi che consentono il miglioramento dell’efficienza aziendale;

-          lo sviluppo di soluzioni e-commerce;

-          la connettività a banda larga o ultralarga;

-          la formazione qualificata del personale nel campo delle tecnologie delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict);

-          gli interventi per la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici quali il telelavoro;

-          il collegamento a internet mediante tecnologia satellitare, attraverso l’attivazione di decoder e parabole in quelle aree dove le condizioni geomorfologiche non consentano soluzioni attraverso reti terrestri ovvero gli interventi infrastrutturali necessari non risultino economicamente sostenibili.

I BONUS DIGITALI

Con il comma 10 dell’articolo 6 è disposta all’istituzione di un credito d’imposta in relazione a interventi di rete fissa e mobile che consentono l’attivazione di servizi di connettività digitale con capacità uguale o superiore a 30 Mbps. Il bonus è pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo di 20 mila euro. I beneficiari della norma sono le Pmi e i consorzi da reti di Pmi. La dotazione finanziaria è stabilita nell’ammontare di 50 milioni di euro a valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione 2014-2020. Il credito d’imposta è riconosciuto a decorrere dalla data individuata con apposito decreto e fino al 2016 e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel corso del quale il beneficio è maturato. Esso non concorre nella formazione del reddito e della base imponibile Irap, né rileva ai fini della determinazione dei pro rata di deducibilità degli interessi passivi e delle spese generali, di cui agli artt. 61 e 109 comma 5 del Tuir. Il credito d’imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’art. 17 del dlgs 241/97, mediante modello F24. Il bonus non è cumulabile con i voucher per la digitalizzazione delle Pmi sopra descritti.

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Redazione

Redazione di Rete Commercialisti